Epistola agli Ebrei, versione Diodati del 1821.

Home-->Versioni Bibliche-->Tavola Bibbia Diodati 1821-->Ebrei

1:1 AVENDO Iddio variamente, ed in molte maniere, parlato già anticamente a' padri, ne' profeti, in questi ultimi giorni, ha parlato a noi nel [suo] Figliuolo,

1:2 il quale egli ha costituito erede d'ogni cosa; per lo quale ancora ha fatti i secoli.

1:3 Il quale, essendo lo splendor della gloria, e l'impronta della sussistenza d'esso; e portando tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto per sè stesso il purgamento de' nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà, ne' luoghi altissimi;

1:4 essendo fatto di tanto superiore agli angeli, quanto egli ha eredato un nome più eccellente ch'essi.

1:5 Perciocchè, a qual degli angeli disse egli mai: Tu sei il mio Figliuolo, oggi io ti ho generato? E di nuovo: Io gli sarò Padre, ed egli mi sarà Figliuolo?

1:6 Ed ancora, quando egli introduce il Primogenito nel mondo, dice: E adorinlo tutti gli angeli di Dio.

1:7 Inoltre, mentre degli angeli egli dice: Il qual fa dei venti suoi angeli, ed una fiamma di fuoco i suoi ministri,

1:8 del Figliuolo [dice]: O Dio, il tuo trono [è] ne' secoli de' secoli; lo scettro del tuo regno [è] uno scettro di dirittura.

1:9 Tu hai amata giustizia, ed hai odiata iniquità; perciò, Iddio, l'Iddio tuo, ti ha unto d'olio di letizia più che i tuoi pari.

1:10 E tu, Signore, nel principio fondasti la terra, ed i cieli son opere delle tue mani.

1:11 Essi periranno, ma tu dimori; ed invecchieranno tutti, a guisa di vestimento.

1:12 E tu li piegherai come una vesta, e saranno mutati; ma tu sei [sempre] lo stesso, e i tuoi anni non verranno [giammai] meno.

1:13 Ed a qual degli angeli disse egli mai: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici [per] iscannello de' tuoi piedi?

1:14 Non son eglino tutti spiriti ministratori, mandati a servire, per amor di coloro che hanno ad eredar la salute?

2:1 PERCIÒ, conviene che vie maggiormente ci atteniamo alle cose udite, che talora non ce ne allontaniamo.

2:2 Perciocchè, se la parola pronunziata per gli angeli fu ferma; ed ogni trasgressione e disubbidienza ricevette giusta retribuzione;

2:3 come scamperemo noi, se trascuriamo una cotanta salute, la quale, essendo cominciata ad essere annunziata dal Signore, è stata confermata presso noi da coloro che [lo] aveano udito?

2:4 Rendendo Iddio [a ciò] testimonianza, con segni, e prodigi, e diverse potenti operazioni, e distribuzioni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà?

2:5 Infatti non è agli angeli che egli ha sottoposto il mondo a venire, del quale parliamo.

2:6 Ma alcuno ha testimoniato in alcun luogo, dicendo: Che cosa è l'uomo, che tu ti ricordi di lui? o il figliuol dell'uomo, che tu ne abbia cura?

2:7 Tu l'hai fatto per un poco [di tempo] minor degli angeli; tu l'hai coronato di gloria e d'onore, e l'hai costituito sopra le opere delle tue mani; tu gli hai sottoposto ogni cosa sotto i piedi.

2:8 Perciocchè, in ciò ch'egli gli ha sottoposte tutte le cose, non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma pure ora non vediamo ancora che tutte le cose gli sieno sottoposte.

2:9 Ben vediamo però coronato di gloria e d'onore, per la passione della morte, Gesù, che è stato fatto per un poco [di tempo] minor degli angeli, acciocchè, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti.

2:10 Perciocchè, egli era convenevole a colui, per cagion di cui, e per cui [son] tutte le cose, di consacrare per sofferenze il principe della salute di molti figliuoli, i quali egli avea da addurre a gloria.

2:11 Perciocchè, e colui che santifica, e coloro che son santificati [son] tutti d'uno; per la qual cagione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo:

2:12 Io predicherò il tuo nome a' miei fratelli, io ti salmeggerò in mezzo della raunanza.

2:13 E di nuovo: Io mi confiderò in lui. E ancora: Ecco me, ed i fanciulli che Iddio mi ha donati.

2:14 Poi dunque che que' fanciulli parteciparono la carne ed il sangue, egli simigliantemente ha partecipate le medesime cose; acciocchè per la morte distruggesse colui che ha l'imperio della morte, cioè il diavolo;

2:15 e liberasse tutti quelli che, per il timor della morte, eran per tutta la [loro] vita soggetti a servitù.

2:16 Poichè certo egli non viene in aiuto agli angeli, ma alla progenie d'Abrahamo.

2:17 Laonde è convenuto ch'egli fosse in ogni cosa simile a' fratelli; acciocchè fosse misericordioso, e fedel sommo sacerdote, nelle cose appartenenti a Dio, per fare il purgamento de' peccati del popolo.

2:18 Perciocchè in quanto ch'egli stesso, essendo tentato, ha sofferto, può sovvenire a coloro che son tentati.

3:1 LAONDE, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione, considerate l'apostolo, e il sommo sacerdote della nostra professione, Gesù Cristo;

3:2 che è fedele a colui che lo ha costituito, siccome ancora [fu] Mosè in tutta la casa d'esso.

3:3 Perciocchè, di tanto maggior gloria che Mosè è costui stato reputato degno, quanto maggior gloria ha colui che ha fabbricata la casa, che la casa stessa.

3:4 Poichè ogni casa è fabbricata da alcuno; or colui che ha fabbricate tutte le cose [è] Dio.

3:5 E ben [fu] Mosè fedele in tutta la casa d'esso, come servitore, per testimoniar delle cose che si dovevano dire.

3:6 Ma Cristo [è] sopra la casa sua, come Figliuolo; e la sua casa siamo noi, se pur riteniamo ferma infino al fine la libertà, e il vanto della speranza.

3:7 Perciò, come dice lo Spirito Santo:

3:8 Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nella ribellione, nel giorno della tentazione, nel deserto;

3:9 dove i vostri padri mi tentarono, fecer prova di me, e videro le mie opere, lo spazio di quarant'anni.

3:10 Perciò, io mi recai a noia quella generazione, e dissi: Sempre errano del cuore; ed anche non hanno conosciute le mie vie;

3:11 talchè giurai nell'ira mia: Se [giammai] entrano nel mio riposo.

3:12 Guardate, fratelli, che talora non vi sia in alcun di voi un cuor malvagio d'incredulità, per ritrarvi dall'Iddio vivente.

3:13 Anzi esortatevi gli uni gli altri tuttodì, mentre è nominato quest'oggi, acciocchè niun di voi sia indurato per inganno del peccato.

3:14 Poichè noi siamo stati fatti partecipi di Cristo, se pur riteniamo fermo infino al fine il principio della [nostra] sussistenza.

3:15 Mentre [ci] è detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nel dì della ribellione.

3:16 Perciocchè chi, avendo[la] udita, si ribellò? Non [furono eglino] già tutti quelli ch'erano usciti d'Egitto per [opera di] Mosè?

3:17 Ora, chi furon coloro ch'egli si recò a noia lo spazio di quarant'anni? non [furono eglino] coloro che peccarono, i cui corpi caddero nel deserto?

3:18 Ed a' quali giurò egli che non entrerebbero nel suo riposo, se non a quelli che furono increduli?

3:19 E noi vediamo che per l'incredulità non [vi] poterono entrare.

4:1 Temiamo adunque che talora, poichè vi resta una promessa d'entrar nel riposo d'esso, alcun di voi non paia essere stato lasciato addietro.

4:2 Poichè è stato evangelizzato a noi ancora, come a coloro; ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo incorporata per la fede in coloro che [l]'aveano udita.

4:3 Perciocchè noi, che abbiam creduto, entriamo nel riposo (siccome egli disse: Talchè io giurai nell'ira mia: Se [giammai] entrano nel mio riposo); e [questo disse] benchè le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo.

4:4 Poichè egli ha in un certo luogo detto del settimo [giorno]: E Iddio si riposò al settimo giorno da tutte le opere sue.

4:5 E in questo [luogo egli dice] ancora: Se [giammai] entrano nel mio riposo.

4:6 Poichè dunque resta che alcuni entrino in esso, e quelli a cui fu prima evangelizzato per incredulità non [vi] entrarono,

4:7 egli determina di nuovo un giorno: Oggi, in Davide, dicendo, dopo cotanto tempo, come s'è già detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri.

4:8 Perciocchè, se Giosuè li avesse messi nel riposo, [Iddio] non avrebbe dipoi parlato d'altro giorno.

4:9 Egli resta adunque un riposo di sabato al popolo di Dio.

4:10 Perciocchè colui che entra nel riposo d'esso si riposa anch'egli dalle sue opere, come Iddio dalle sue.

4:11 Studiamoci adunque d'entrare in quel riposo, acciocchè niuno cada per un medesimo esempio d'incredulità.

4:12 Perciocchè la parola di Dio [è] viva, ed efficace, e vie più acuta che qualunque spada a due tagli; e giunge fino alla divisione dell'anima e dello spirito, e delle giunture e delle midolle; ed [è] giudice de' pensieri e delle intenzioni del cuore.

4:13 E non vi è creatura alcuna occulta davanti a colui al quale abbiamo da render ragione; anzi tutte le cose [son] nude e scoperte agli occhi suoi.

4:14 AVENDO adunque un gran sommo sacerdote, ch'è entrato ne' cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione [della nostra fede].

4:15 Perciocchè noi non abbiamo un sommo sacerdote, che non possa compatire alle nostre infermità; anzi, che è stato tentato in ogni cosa simigliantemente, senza peccato.

4:16 Accostiamoci adunque con confidanza al trono della grazia, acciocchè otteniamo misericordia, e troviamo grazia, per soccorso opportuno.

5:1 Perciocchè ogni sommo sacerdote, assunto d'infra gli uomini, è costituito per gli uomini, nelle cose appartenenti a Dio, acciocchè offerisca offerte e sacrificii per li peccati;

5:2 potendo aver convenevol compassione degli ignoranti, ed erranti; poichè egli stesso ancora è circondato d'infermità.

5:3 E per esse [infermità] è obbligato d'offerir [sacrificii] per li peccati, così per sè stesso, come per lo popolo.

5:4 E niuno si prende [da sè stesso] quell'onore; ma colui [l'ha], ch'è chiamato da Dio, come Aaronne.

5:5 Così ancora Cristo non si è glorificato sè stesso, per esser fatto sommo sacerdote; ma [colui l'ha glorificato], che gli ha detto: Tu sei il mio Figliuolo, oggi io ti ho generato.

5:6 Siccome ancora altrove dice: Tu [sei] sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec.

5:7 Il quale a' giorni della sua carne, avendo, con gran grido, e lagrime, offerte orazioni e supplicazioni, a colui che lo poteva salvar da morte; ed essendo stato esaudito per la sua pietà;

5:8 benchè fosse Figliuolo, pur dalle cose che sofferse imparò l'ubbidienza.

5:9 Ed essendo stato appieno consacrato, è stato fatto cagione di salute eterna a tutti coloro che gli ubbidiscono;

5:10 essendo nominato da Dio sommo sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedec.

5:11 Del quale abbiamo a dir cose assai, e malagevoli a dichiarar con parole; perciocchè voi siete divenuti tardi d'orecchi.

5:12 Poichè, là dove voi dovreste esser maestri, rispetto al tempo, avete di nuovo bisogno che vi s'insegnino quali [sieno] gli elementi del principio degli oracoli di Dio; e siete venuti a tale, che avete bisogno di latte, e non di cibo sodo.

5:13 Perciocchè, chiunque usa il latte non ha ancora l'uso della parola della giustizia; poichè egli è un piccolo fanciullo.

5:14 Ma il cibo sodo è per i compiuti, i quali, per l'abitudine, hanno i sensi esercitati a discernere il bene ed il male.

6:1 Perciò, lasciata la parola del principio di Cristo, tendiamo alla perfezione, non ponendo di nuovo il fondamento del rinunziamento alle opere morte, e della fede in Dio;

6:2 [e] della dottrina de' battesimi, e dell'imposizione delle mani, e della risurrezion de' morti, e del giudicio eterno.

6:3 E ciò faremo, se Iddio [lo] permette.

6:4 Perciocchè egli [è] impossibile, che coloro che sono stati una volta illuminati, e che hanno gustato il dono celeste, e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo;

6:5 ed hanno gustata la buona parola di Dio, e le potenze del secolo a venire;

6:6 se cadono, sieno da capo rinnovati a ravvedimento; poichè di nuovo crocifiggono a sè stessi il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia.

6:7 Perciocchè la terra, che beve la pioggia che viene spesse volte sopra essa, e produce erba comoda a coloro da' quali altresì è coltivata, riceve benedizione da Dio.

6:8 Ma quella che porta spine e triboli, [è] riprovata, e vicina a maledizione; la cui fine è d'essere arsa.

6:9 Ora, diletti, noi ci persuadiamo di voi cose migliori, e che attengono alla salute; benchè parliamo in questa maniera.

6:10 Perciocchè Iddio non [è] ingiusto, per dimenticar l'opera vostra, e la fatica della carità che avete mostrata inverso il suo nome, avendo ministrato, e ministrando [ancora] a' santi.

6:11 Ma desideriamo che ciascun di voi mostri infino al fine il medesimo zelo, alla piena certezza della speranza;

6:12 acciocchè non diveniate lenti; anzi siate imitatori di coloro che per fede e pazienza, eredano le promesse.

6:13 Perciocchè, facendo Iddio le promesse ad Abrahamo, perchè non potea giurare per alcun maggiore, giurò per sè stesso;

6:14 dicendo: Certo, io ti benedirò, e ti moltiplicherò grandemente.

6:15 E così egli, avendo aspettato con pazienza, ottenne la promessa.

6:16 Perciocchè gli uomini giurano bene per un maggiore, e pure il giuramento [è] per loro suprema conferma in ogni contesa.

6:17 Secondo ciò, volendo Iddio vie maggiormente dimostrare agli eredi della promessa come il suo consiglio è immutabile, intervenne con giuramento.

6:18 Acciocchè, per due cose immutabili, nelle quali egli [è] impossibile che Iddio abbia mentito, abbiamo ferma consolazione, [noi], che ci siamo rifugiati [in lui], per ottener la speranza propostaci.

6:19 La quale noi abbiamo, a guisa d'ancora sicura e ferma dell'anima, e che entra fino al didentro della cortina;

6:20 dov'è entrato per noi, [come] precursore, Gesù, fatto in eterno sommo sacerdote, secondo l'ordine di Melchisedec.

7:1 PERCIOCCHÈ, questo Melchisedec [era] re di Salem, sacerdote dell'Iddio Altissimo; il quale venne incontro ad Abrahamo, che ritornava dalla sconfitta dei re, e lo benedisse;

7:2 al quale ancora Abrahamo diede per parte sua la decima d'ogni cosa. E prima è interpretato: Re di giustizia; e poi ancora [egli è nominato:] Re di Salem, cioè: Re di pace;

7:3 senza padre, senza madre, senza genealogia; non avendo nè principio di giorni, nè fin di vita; anzi, rappresentato simile al Figliuol di Dio, dimora sacerdote in perpetuo.

7:4 Ora, considerate quanto grande [fu] costui, al quale Abrahamo il patriarca diede la decima delle spoglie.

7:5 Or quelli, d'infra i figliuoli di Levi, i quali ottengono il sacerdozio, hanno bene il comandamento, secondo la legge, di prender le decime dal popolo, cioè dai lor fratelli, benchè sieno usciti de' lombi di Abrahamo.

7:6 Ma quel che non trae il suo legnaggio da loro decimò Abrahamo, e benedisse colui che avea le promesse.

7:7 Ora, fuor d'ogni contradizione, ciò che è minore è benedetto da ciò che è più eccellente.

7:8 Oltre a ciò, qui son gli uomini mortali che prendono le decime; ma là [le prende] colui di cui è testimoniato che egli vive.

7:9 E per dir così, in Abrahamo fu decimato Levi stesso, che prende le decime.

7:10 Perchè egli era ancora ne' lombi del padre, quando Melchisedec l'incontrò.

7:11 Se adunque la perfezione era per il sacerdozio levitico (poichè in su quello fu data la legge al popolo), che [era egli] più bisogno che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec, e che non fosse nominato secondo l'ordine d'Aaronne?

7:12 Perciocchè, mutato il sacerdozio, di necessità si fa ancor mutazione di legge.

7:13 Imperocchè colui, al cui riguardo queste cose son dette, è stato d'un'altra tribù, della quale niuno vacò [mai] all'altare.

7:14 Poichè egli [è] notorio che il Signor nostro è uscito di Giuda, per la qual tribù Mosè non disse nulla del sacerdozio.

7:15 E [ciò] è ancora vie più manifesto, poichè sorge un altro sacerdote alla somiglianza di Melchisedec.

7:16 Il quale, non secondo una legge di comandamento carnale, è stato fatto [sacerdote]; ma secondo una virtù di vita indissolubile.

7:17 Perciocchè egli testifica: Tu [sei] sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec.

7:18 Certo v'ha annullamento del comandamento precedente, per la sua debolezza, ed inutilità.

7:19 Poichè la legge non ha compiuto nulla; e v'ha d'altra parte introduzione d'una migliore speranza, per la quale ci accostiamo a Dio.

7:20 [Ed anche], in quanto [che ciò] non [si è fatto] senza giuramento; perciocchè quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento.

7:21 Ma questo con giuramento; per colui che gli dice: Il Signore ha giurato, e non se ne pentirà: Tu [sei] sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec.

7:22 D'un patto cotanto più eccellente è stato fatto Gesù mallevadore.

7:23 Oltre a ciò, coloro sono stati fatti sacerdoti più [in numero]; perciocchè per la morte erano impediti di durare.

7:24 Ma costui, perciocchè dimora in eterno, ha un sacerdozio che non trapassa ad un altro.

7:25 Laonde ancora può salvare appieno coloro, i quali per lui si accostano a Dio, vivendo sempre, per interceder per loro.

7:26 Perciocchè a noi conveniva un tal sommo sacerdote, [che fosse] santo, innocente, immacolato, separato da' peccatori, e innalzato di sopra a' cieli.

7:27 Il qual non abbia ogni dì bisogno, come que' sommi sacerdoti, d'offerir sacrificii, prima per i suoi propri peccati, poi per quelli del popolo; poichè egli ha fatto questo una volta, avendo offerto sè stesso.

7:28 Perciocchè la legge costituisce sommi sacerdoti uomini, che hanno infermità; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge [costituisce] il Figliuolo, che è stato appieno consacrato in eterno.

8:1 ORA, fra le cose suddette, il principal capo [è:] che noi abbiamo un sommo sacerdote, il qual si [è] posto a sedere alla destra del trono della Maestà, ne' cieli;

8:2 ministro del santuario, e del vero tabernacolo, il quale il Signore ha piantato, e non un uomo.

8:3 Perciocchè ogni sommo sacerdote è costituito per offerir doni, e sacrificii; laonde [è] necessario che costui ancora abbia qualche cosa da offerire.

8:4 Ora, se egli fosse sopra la terra, non sarebbe neppure sacerdote, essendovi ancora i sacerdoti che offeriscon le offerte secondo la legge;

8:5 i quali servono alla rappresentazione ed all'ombra delle cose celesti; siccome fu da Dio detto a Mosè, che dovea compiutamente fabbricare il tabernacolo: Ora, guarda, diss'egli, che tu faccia ogni cosa secondo la forma, che ti è stata mostrata sul monte.

8:6 Ma ora [Cristo] ha ottenuto un tanto più eccellente ministerio, quanto egli è mediatore d'un patto migliore, fermato in su migliori promesse.

8:7 Poichè, se quel primo fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo ad un secondo.

8:8 Perciocchè [Iddio], querelandosi di loro, dice: Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, ch'io fermerò con la casa d'Israele, e con la casa di Giuda, un patto nuovo.

8:9 Non secondo il patto ch'io feci co' padri loro, nel giorno ch'io li presi per la mano, per trarli fuor del paese di Egitto; poichè essi non hanno perseverato nel mio patto; onde io li ho rigettati, dice il Signore.

8:10 Perciocchè questo [sarà] il patto ch'io farò con la casa d'Israele, dopo que' giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nella mente loro, e le scriverò sopra i lor cuori; e sarò loro Dio, ed essi mi saranno popolo.

8:11 E non insegneranno ciascuno il suo prossimo, e ciascuno il suo fratello, dicendo: Conosci il Signore; perciocchè tutti mi conosceranno, dal minore al maggior di loro.

8:12 Perciocchè io perdonerò loro le loro iniquità, e non mi ricorderò più de' lor peccati, e de' lor misfatti.

8:13 Dicendo un nuovo [patto], egli ha anticato il primiero; or quello ch'è anticato, ed invecchia, è vicino ad essere annullato.

9:1 IL primo [patto] adunque ebbe anche esso degli ordinamenti del servigio divino, e il santuario terreno.

9:2 Perciocchè il primo tabernacolo fu fabbricato, nel quale [era] il candelliere, e la tavola, e la presentazione de' pani; il quale è detto: Il Luogo santo.

9:3 E dopo la seconda cortina, [v'era] il tabernacolo, detto: Il Luogo santissimo;

9:4 dov'era un turibolo d'oro, e l'arca del patto, coperta d'oro d'ogn'intorno; nel quale [era ancora] il vaso d'oro dove era la manna, e la verga d'Aaronne, ch'era germogliata, e le tavole del patto.

9:5 E di sopra ad essa [arca], i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio; delle quali cose non è da parlare ora a parte a parte.

9:6 Or essendo queste cose composte in questa maniera, i sacerdoti entrano bene in ogni tempo nel primo tabernacolo, facendo tutte le parti del servigio divino.

9:7 Ma il solo sommo sacerdote [entra] nel secondo una volta l'anno, non senza sangue, il quale egli offerisce per sè stesso, e per gli errori del popolo.

9:8 Lo Spirito Santo dichiarava [con] questo: che la via del santuario non era ancora manifestata, mentre il primo tabernacolo ancora sussisteva.

9:9 Il quale [è] una figura [corrispondente] al tempo presente, durante il quale si offeriscono doni e sacrificii, che non possono appieno purificare, quanto è alla coscienza, colui che fa il servigio divino;

9:10 [essendo cose, che consistono] solo in cibi, e bevande, e in varii lavamenti, ed ordinamenti per la carne; imposte fino al tempo della riforma.

9:11 Ma Cristo, sommo sacerdote de' futuri beni, essendo venuto, per mezzo del tabernacolo che è maggiore e più perfetto, non fatto con mano, cioè non di questa creazione;

9:12 e non per sangue di becchi e di vitelli; ma per lo suo proprio sangue, è entrato una volta nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna.

9:13 Perciocchè, se il sangue de' tori e de' becchi, e la cenere della giovenca, sparsa sopra i contaminati, santifica alla purità della carne;

9:14 quanto più il sangue di Cristo, il quale per lo Spirito eterno ha offerto sè stesso puro d'ogni colpa a Dio, purificherà egli la vostra coscienza dalle opere morte, per servire all'Iddio vivente?

9:15 E perciò egli è mediatore del nuovo testamento; acciocchè, essendo intervenuta la morte per lo pagamento delle trasgressioni [state] sotto il primo testamento, i chiamati ricevano la promessa della eterna eredità.

9:16 Poichè, dov'è testamento, [è] necessario che intervenga la morte del testatore.

9:17 Perciocchè il testamento [è] fermo dopo la morte; poichè non vale ancora mentre vive il testatore.

9:18 Laonde la dedicazione del primo non fu fatta senza sangue.

9:19 Perciocchè, dopo che tutti i comandamenti, secondo la legge, furono da Mosè stati pronunziati a tutto il popolo; egli, preso il sangue de' vitelli e de' becchi, con acqua, e lana tinta in iscarlatto, ed isopo, [ne] spruzzò il libro stesso, e tutto il popolo;

9:20 dicendo: Questo [è] il sangue del patto, che Iddio ha ordinato esservi presentato.

9:21 Parimente ancora con quel sangue spruzzò il tabernacolo, e tutti gli arredi del servigio divino.

9:22 E presso che ogni cosa si purifica con sangue, secondo la legge; e senza spargimento di sangue non si fa remissione.

9:23 [Egli era] adunque necessario, poichè le cose rappresentanti quelle [che son] ne' cieli sono purificate con queste cose; che anche le celesti stesse [lo fossero] con sacrificii più eccellenti di quelli.

9:24 Poichè Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora davanti alla faccia di Dio per noi.

9:25 E non acciocchè offerisca più volte sè stesso, siccome il sommo sacerdote entra ogni anno [una volta] nel santuario con sangue che non è il suo.

9:26 Altrimenti gli sarebbe convenuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta, nel compimento de' secoli, è apparito per annullare il peccato, per lo sacrificio di sè stesso.

9:27 E come agli uomini è imposto di morire una volta, e dopo ciò [è] il giudicio;

9:28 così ancora Cristo, essendo stato offerto una volta, per levare i peccati di molti, la seconda volta apparirà non più [per espiare] il peccato, ma a salute a coloro che l'aspettano.

10:1 Perciocchè la legge, avendo l'ombra de' futuri beni, non l'immagine viva stessa delle cose, non può giammai, per que' sacrificii [che sono] gli stessi ogni anno, i quali son del continuo offerti, santificar quelli che si accostano [all'altare].

10:2 Altrimenti, sarebber restati d'essere offerti; perciocchè coloro che fanno il servigio divino, essendo una volta purificati, non avrebbero più avuta alcuna coscienza di peccati.

10:3 Ma per essi [si fa] ogni anno rammemorazion dei peccati.

10:4 Perciocchè egli è impossibile che il sangue di tori e di becchi, tolga i peccati.

10:5 Perciò, entrando egli nel mondo, dice: Tu non hai voluto sacrificio, nè offerta; ma tu mi hai apparecchiato un corpo.

10:6 Tu non hai gradito olocausti, nè [sacrificii] per lo peccato.

10:7 Allora io ho detto: Ecco, io vengo; egli è scritto di me nel rotolo del libro; [io vengo] per fare, o Dio, la tua volontà.

10:8 Avendo detto innanzi: Tu non hai voluto, nè gradito sacrificio, nè offerta, nè olocausti, nè [sacrificio] per lo peccato (i quali si offeriscono secondo la legge),

10:9 egli aggiunge: Ecco, io vengo, per fare, o Dio, la tua volontà. Egli toglie il primo, per istabilire il secondo.

10:10 E per questa volontà siamo santificati, [noi] che [lo siamo] per l'offerta del corpo di Gesù Cristo, [fatta] una volta.

10:11 E oltre a ciò, ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando, ed offerendo spesse volte i medesimi sacrificii, i quali giammai non possono togliere i peccati.

10:12 Ma esso, avendo offerto un unico sacrificio per li peccati, si è posto a sedere in perpetuo alla destra di Dio;

10:13 nel rimanente, aspettando finchè i suoi nemici sieno posti [per] iscannello de' suoi piedi.

10:14 Poichè per un'unica offerta, egli ha in perpetuo appieno purificati coloro che sono santificati.

10:15 Or lo Spirito Santo ancora ce [lo] testifica; perciocchè, dopo avere innanzi detto:

10:16 Quest'[è] il patto, che io farò con loro dopo que' giorni; il Signore dice: Io metterò le mie leggi ne' loro cuori, e le scriverò nelle lor menti.

10:17 E non mi ricorderò più de' lor peccati, nè delle loro iniquità.

10:18 Ora, dov'[è] remissione di queste cose, non [vi è] più offerta per lo peccato.

10:19 AVENDO adunque, fratelli, libertà d'entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù,

10:20 [che è] la via recente, e vivente, la quale egli ci ha dedicata, per la cortina, cioè per la sua carne,

10:21 ed un sommo sacerdote sopra la casa di Dio,

10:22 accostiamoci con un vero cuore, in piena certezza di fede, avendo i cuori cospersi [e netti] di mala coscienza, e il corpo lavato d'acqua pura.

10:23 Riteniamo ferma la confessione della [nostra] speranza; perciocchè fedele [è] colui che ha fatte le promesse.

10:24 E prendiam guardia gli uni agli altri, per incitar[ci] a carità, ed a buone opere;

10:25 non abbandonando la comune nostra raunanza, come alcuni son usi [di fare]; ma esortandoci [gli uni gli altri;] e tanto più, che voi vedete approssimarsi il giorno.

10:26 Perciocchè, se noi pecchiamo volontariamente, dopo aver ricevuta la conoscenza della verità, ei non vi resta più sacrificio per i peccati;

10:27 ma una spaventevole aspettazione di giudizio, ed una infocata gelosia, che divorerà gli avversari.

10:28 Se alcuno ha rotta la legge di Mosè, muore senza misericordia, in sul [dire di] due o tre testimoni.

10:29 Di quanto peggior supplicio stimate voi che sarà reputato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio, ed avrà tenuto per profano il sangue del patto, col quale è stato santificato; ed avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?

10:30 Poichè noi sappiamo chi è colui che ha detto: A me [appartiene] la vendetta, io farò la retribuzione, dice il Signore. E altrove: Il Signore giudicherà il suo popolo.

10:31 [Egli è] cosa spaventevole di cader nelle mani dell'Iddio vivente.

10:32 Ora, ricordatevi de' giorni di prima, ne' quali, dopo essere stati illuminati, voi avete sostenuto un gran combattimento di sofferenze;

10:33 parte, messi in ispettacolo per vituperii e tribolazioni; parte ancora, essendo fatti compagni di coloro che erano in tale stato.

10:34 Poichè avete ancora patito meco ne' miei legami, ed avete ricevuta con allegrezza la ruberia de' vostri beni, sapendo che avete una sostanza ne' cieli, che è migliore e permanente.

10:35 Non gettate adunque via la vostra franchezza, la quale ha gran retribuzione.

10:36 Perciocchè voi avete bisogno di pazienza; acciocchè, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate la promessa.

10:37 Imperocchè, fra qui e ben poco tempo, colui che deve venire verrà, e non tarderà.

10:38 E il giusto viverà per fede; ma se egli si sottrae, l'anima mia non lo gradisce.

10:39 Ora, quant'è a noi, non siamo da sottrarci, a perdizione; ma da credere, per far guadagno dell'anima.

11:1 OR la fede è una sussistenza delle cose che si sperano, ed una dimostrazione delle cose che non si veggono.

11:2 Perciocchè per essa fu resa testimonianza agli antichi.

11:3 Per fede intendiamo che i secoli sono stati composti per la parola di Dio; sì che le cose che si vedono non sono state fatte di cose apparenti.

11:4 Per fede Abele offerse a Dio sacrificio più eccellente che Caino; per la quale fu testimoniato ch'egli era giusto, rendendo Iddio testimonianza delle sue offerte; e per essa, dopo esser morto, parla ancora.

11:5 Per fede Enoc fu trasportato, per non veder la morte, e non fu trovato; perciocchè Iddio l'avea trasportato; poichè, avanti ch'egli fosse trasportato, fu di lui testimoniato ch'egli era piaciuto a Dio.

11:6 Ora, senza fede, è impossibile di piacer[gli]; perciocchè colui che si accosta a Dio deve credere ch'egli è, e che egli è premiatore di coloro che lo ricercano.

11:7 Per fede Noè, ammonito per oracolo delle cose che non si vedevano ancora, avendo temuto, fabbricò, per la salvazione della sua famiglia, l'arca, per la quale egli condannò il mondo, e fu fatto erede della giustizia [ch'è] secondo la fede.

11:8 Per fede Abrahamo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene al luogo che egli avea da ricevere in eredità; e partì, non sapendo dove si andasse.

11:9 Per fede Abrahamo dimorò nel paese della promessa, come in [paese] strano, abitando in tende, con Isacco, e Giacobbe, coeredi della stessa promessa.

11:10 Perciocchè egli aspettava la città che ha i fondamenti, e il cui architetto e fabbricatore [è] Iddio.

11:11 Per fede ancora Sara stessa, essendo sterile, ricevette forza da concepir seme, e partorì fuor d'età; perciocchè reputò fedele colui che avea fatta la promessa.

11:12 Perciò ancora da uno, e quello già ammortato, son nati [discendenti], in moltitudine come le stelle del cielo, e come le rena innumerabile che [è] lungo il lito del mare.

11:13 In fede son morti tutti costoro, non avendo ricevute le cose promesse; ma, avendole vedute di lontano, e credutele, e salutatele; ed avendo confessato ch'erano forestieri, e pellegrini sopra la terra.

11:14 Poichè coloro che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria.

11:15 Che se pur si ricordavano di quella onde erano usciti, certo avean tempo da ritornar[vi].

11:16 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè, la celeste; perciò, Iddio non si vergogna di loro, d'esser chiamato lor Dio; poichè egli ha loro preparata una città.

11:17 Per fede Abrahamo, essendo provato, offerse Isacco; e colui che avea ricevute le promesse offerse il suo unigenito.

11:18 [Egli, dico], a cui era stato detto: In Isacco ti sarà nominata progenie.

11:19 Avendo fatta ragione che Iddio [era] potente eziandio da suscitar[lo] da' morti; onde ancora per similitudine lo ricoverò.

11:20 Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù, intorno a cose future.

11:21 Per fede Giacobbe, morendo, benedisse ciascuno de' figliuoli di Giuseppe; e adorò, [appoggiato] sopra la sommità del suo bastone.

11:22 Per fede Giuseppe, trapassando, fece menzione dell'uscita de' figliuoli d'Israele, e diede ordine intorno alle sue ossa.

11:23 Per fede Mosè, essendo nato, fu nascosto da suo padre e da sua madre, lo spazio di tre mesi; perciocchè vedevano il fanciullo bello; e non temettero il comandamento del re.

11:24 Per fede Mosè, essendo divenuto grande, rifiutò d'esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone;

11:25 eleggendo innanzi d'essere afflitto col popol di Dio, che d'aver per un breve tempo godimento di peccato;

11:26 avendo reputato il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de' tesori di Egitto; perciocchè egli riguardava alla rimunerazione.

11:27 Per fede lasciò l'Egitto, non avendo temuta l'ira del re; perciocchè egli stette costante, come veggendo l'invisibile.

11:28 Per fede fece la pasqua, e lo spruzzamento del sangue; acciocchè colui che distruggeva i primogeniti non toccasse gli [Ebrei].

11:29 Per fede passarono il Mar rosso, come per l'asciutto; il che tentando [fare] gli Egizi, furono abissati.

11:30 Per fede caddero le mura di Gerico, essendo state circuite per sette giorni.

11:31 Per fede Raab, la meretrice, avendo accolte le spie in pace, non perì con gli increduli.

11:32 E che dirò io di più? poichè il tempo mi verrebbe meno, se imprendessi a raccontar di Gedeone, e di Barac, e di Sansone, e di Iefte, e di Davide, e di Samuele, e de' profeti.

11:33 I quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero promesse, turarono le gole de' leoni,

11:34 spensero la forza del fuoco, scamparono i tagli delle spade, guarirono d'infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga i campi degli stranieri.

11:35 Le donne ricuperarono per risurrezione i lor morti; ed altri furon fatti morire di battiture, non avendo accettata la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione.

11:36 Altri ancora provarono scherni e flagelli; ed anche legami e prigione.

11:37 Furon lapidati, furon segati, furon tentati; morirono uccisi con la spada, andarono attorno in pelli di pecore e di capre; bisognosi, afflitti,

11:38 maltrattati (de' quali non era degno il mondo), erranti in deserti, e monti, e spelonche, e nelle grotte della terra.

11:39 E pur tutti costoro, alla cui fede [la scrittura] rende testimonianza, non ottennero la promessa.

11:40 Avendo Iddio provveduto qualche cosa di meglio per noi, acciocchè non pervenissero al compimento senza noi.

12:1 PERCIÒ, ancor noi, avendo intorno a noi un cotanto nuvolo di testimoni, deposto ogni fascio, e il peccato che è atto a dar[ci] impaccio, corriamo con perseveranza il palio propostoci,

12:2 riguardando a Gesù, capo, e compitor della fede; il quale, per la letizia che gli era posta innanzi, sofferse la croce, avendo sprezzato il vituperio; e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.

12:3 Perciocchè, considerate attentamente [chi è] colui che sostenne una tal contradizione de' peccatori contro a sè; acciocchè, venendo meno nell'animo, non siate sopraffatti.

12:4 Voi non avete ancora contrastato fino al sangue, combattendo contro al peccato.

12:5 Ed avete dimenticata l'esortazione, che vi parla come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima del castigamento del Signore, e non perdere animo, quando tu sei da lui ripreso.

12:6 Perciocchè il Signore castiga chi egli ama, e flagella ogni figliuolo ch'egli gradisce.

12:7 Se voi sostenete il castigamento, Iddio si presenta a voi come a figliuoli; perciocchè, quale è il figliuolo, che il padre non castighi?

12:8 Che se siete senza castigamento, del qual tutti hanno avuta la parte loro, voi siete dunque bastardi, e non figliuoli.

12:9 Oltre a ciò, ben abbiamo avuti per castigatori i padri della nostra carne, e pur [li] abbiam riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti, e viveremo?

12:10 Poichè quelli, per pochi giorni, come parea loro, [ci] castigavano; ma questo [ci castiga] per util [nostro], acciocchè siamo partecipi della sua santità.

12:11 Or ogni castigamento par bene per l'ora presente non esser d'allegrezza anzi di tristizia; ma poi rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per esso esercitati.

12:12 PERCIÒ, ridirizzate le mani rimesse, e le ginocchia vacillanti.

12:13 E fate diritti sentieri a' piedi vostri; acciocchè ciò che è zoppo non si smarrisca dalla via, anzi più tosto sia risanato.

12:14 Procacciate pace con tutti, e la santificazione, senza la quale niuno vedrà il Signore.

12:15 Prendendo guardia che niuno scada dalla grazia di Dio; che radice alcuna d'amaritudine, germogliando in su, non [vi] turbi; e che per essa molti non sieno infetti.

12:16 Che niuno [sia] fornicatore, o profano, come Esaù, il quale, per una vivanda, vendette la sua ragione di primogenitura.

12:17 Poichè voi sapete che anche poi appresso, volendo eredar la benedizione, fu riprovato; perciocchè non trovò luogo a pentimento, benchè richiedesse quella con lagrime.

12:18 Imperocchè voi non siete venuti al monte che si toccava con la mano, ed al fuoco acceso, ed al turbo, ed alla caligine, ed alla tempesta;

12:19 ed al suon della tromba, ed alla voce delle parole, la quale coloro che l'udirono richiesero che non fosse loro più parlato.

12:20 Perciocchè non potevano portare ciò che era ordinato: che se pure una bestia toccasse il monte, fosse lapidata o saettata.

12:21 E (tanto era spaventevole ciò che appariva) Mosè disse: Io son tutto spaventato e tremante.

12:22 Anzi voi siete venuti al monte di Sion, ed alla Gerusalemme celeste, [che è] la città dell'Iddio vivente; ed alle migliaia degli angeli;

12:23 all'universal raunanza, ed alla chiesa de' primogeniti scritti ne’ cieli; e a Dio, giudice di tutti; ed agli spiriti de' giusti compiuti.

12:24 Ed a Gesù mediatore del nuovo patto; ed al sangue dello spargimento, che pronunzia cose migliori che [quello di] Abele.

12:25 Guardate che non rifiutiate colui che parla; perciocchè, se quelli non iscamparono, avendo rifiutato colui che rendeva gli oracoli sopra la terra; quanto meno [scamperemo] noi, se rifiutiamo colui [che parla] dal cielo?

12:26 La cui voce allora commosse la terra; ma ora egli ha dinunziato, dicendo: Ancora una volta io commoverò, non sol la terra, ma ancora il cielo.

12:27 Or quello: Ancora una volta, significa il sovvertimento delle cose commosse, come [essendo state] fatte; acciocchè quelle che non si commovono dimorino ferme.

12:28 Perciò, ricevendo il regno che non può esser commosso, riteniamo la grazia, per la quale serviamo gratamente a Dio, con riverenza, e timore.

12:29 Perciocchè anche l'Iddio nostro [è] un fuoco consumante.

13:1 L'amor fraterno dimori [fra voi]. Non dimenticate l'ospitalità;

13:2 perciocchè per essa alcuni albergarono già degli angeli, senza saperlo.

13:3 Ricordatevi de' prigioni, come essendo [lor] compagni di prigione; di quelli che sono afflitti, come essendo ancora voi nel corpo.

13:4 Il matrimonio e il letto immacolato [sia] onorevole fra tutti; ma Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri.

13:5 [Sieno] i costumi [vostri] senza avarizia, essendo contenti delle cose presenti; perciocchè egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò.

13:6 Talchè possiam dire in confidanza: Il Signore è il mio aiuto; ed io non temerò ciò che mi può far l'uomo.

13:7 Ricordatevi de' vostri conduttori, i quali vi hanno annunziata la parola di Dio; la cui fede imitate, considerando la fine della loro condotta.

13:8 Gesù Cristo [è] lo stesso ieri, ed oggi, e in eterno.

13:9 Non siate trasportati qua e là per varie e strane dottrine; perciocchè egli [è] bene che il cuor sia stabilito per grazia, non per vivande; dalle quali non han ricevuto alcun giovamento coloro che sono andati dietro [ad esse].

13:10 Noi abbiamo un altare, del qual non hanno podestà di mangiar coloro che servono al tabernacolo.

13:11 Perciocchè i corpi degli animali, il cui sangue è portato dal sommo sacerdote dentro al santuario per lo peccato, son arsi fuori del campo.

13:12 Perciò ancora Gesù, acciocchè santificasse il popolo per lo suo proprio sangue, ha sofferto fuor della porta.

13:13 Usciamo adunque a lui fuor del campo, portando il suo vituperio.

13:14 Perciocchè noi non abbiam qui una città stabile, anzi ricerchiamo la futura.

13:15 Per lui adunque offeriamo del continuo a Dio sacrificii di lode, cioè: il frutto delle labbra confessanti il suo nome.

13:16 E non dimenticate la beneficenza, e di far parte [agli altri dei vostri beni;] poichè per tali sacrificii si rende [servigio] grato a Dio.

13:17 Ubbidite a' vostri conduttori, e sottomettetevi [loro]; perchè essi vegliano per le anime vostre, come avendone a render ragione; acciocchè facciano questo con allegrezza, e non sospirando; perciocchè quello non vi [sarebbe] d'alcun utile.

13:18 Pregate per noi; perciocchè noi ci confidiamo d'aver buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa.

13:19 E vie più vi prego di far questo, acciocchè più presto io vi sia restituito.

13:20 OR l'Iddio della pace, che ha tratto da' morti il Signor nostro Gesù Cristo, il gran Pastor delle pecore, per il sangue del patto eterno,

13:21 vi renda compiuti in ogni buona opera, per far la sua volontà, operando in voi ciò ch'è grato nel suo cospetto, per Gesù Cristo; al qual [sia] la gloria ne' secoli de' secoli. Amen.

13:22 Ora, fratelli, comportate, vi prego, il ragionamento dell'esortazione; poichè io vi ho scritto brevemente.

13:23 Sappiate che il fratel Timoteo è liberato; col quale, se viene tosto, vi vedrò.

13:24 Salutate tutti i vostri conduttori, e tutti i santi. Quei d'Italia vi salutano.

13:25 La grazia [sia] con tutti voi. Amen.
Vai ad inizio pagina.